• Marzo 25, 2025
di Giuseppe Pellicanò

Personale Comuni e Città metropolitane

Messina: “Ok misure introdotte ma Parlamento ne riveda alcune per aumentare attrattività comparto”

Il vicepresidente Anci e delegato a Personale e Relazioni sindacali, audito dalle Commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera nell'ambito dell'esame del ddl di conversione del decreto sulla semplificazione delle modalità di reclutamento e alla valorizzazione del personale della P.a.
Messina: “Ok misure introdotte ma Parlamento ne riveda alcune per aumentare attrattività comparto”

“Pur apprezzando che con il decreto il Governo abbia potenziato le disposizioni per incentivare l’impiego nella P.a. anche di giovanti talenti specializzati in studi tecnici, accogliendo nostre richieste, è tuttavia indispensabile che il Parlamento migliori alcune misure. Come il superamento dei limiti ai trattamenti economici accessori per i dipendenti e i dirigenti degli enti locali, la mobilità volontaria preventiva all’indizione di nuovi concorsi e un contributo ai piccoli Comuni per assunzioni di personale e il trattamento economico dei segretari comunali”. Lo ha evidenziato Ignazio Messina, vicepresidente Anci e delegato a Pubblica Amministrazione, personale e relazioni sindacali, in audizione davanti le Commissioni riunite Affari costituzionali e Lavoro della Camera nell’ambito dell’esame del disegno di legge di conversione del decreto 14 marzo 2025, n. 25, che mira alla semplificazione delle modalità di reclutamento e alla valorizzazione del personale della P.a. (DOCUMENTO PRESENTATO)
Messina ha innanzitutto ricordato che lo sblocco del limite al trattamento economico accessorio, previsto dall’articolo 14 del decreto per il personale statale, ha totalmente trascurato il comparto delle funzioni locali. “Una reale armonizzazione dei trattamenti economici deve passare necessariamente da una valorizzazione economica del personale dei Comuni, che – ha ribadito – è il meno pagato nonostante l’aumento di funzioni trasferite e la corrispondente crescita di responsabilità”. Da qui la “richiesta di estendere la disciplina dell’art. 14 anche al personale di Comuni, Unioni e metrocity, attraverso il finanziamento di un apposito fondo con risorse statali”.
Il delegato Anci ha poi accennato alla disciplina introdotta dal decreto che supera l’obbligo generalizzato di bandire avvisi di mobilità propedeutica per tutti i posti da mettere a concorso, prevedendo che le amministrazioni destinino alla mobilità non meno del 15% delle facoltà assunzionali, provvedendo, in via prioritaria, all’immissione in ruolo dei dipendenti provenienti da altre amministrazioni.
§Secondo Anci, tale disciplina è stata elaborata sulla scala delle grandi amministrazioni centrali, che sviluppano ogni anno una capacità assunzionale ampia e articolata, mentre può creare problemi ai Comuni medi e piccoli che bandiscono annualmente concorsi per poche unità di personale. Per questo Messina ha espresso l’auspicio di “una specifica declinazione delle nuove regole rispetto ai Comuni, prevedendo che questi destinino alla mobilità volontaria il 15% delle facoltà assunzionali destinate ad assunzioni in ciascun esercizio finanziario e solo nel caso in cui i piani assunzionali prevedano un numero di assunzioni pari o superiore a 10 unità di personale”.
Il vicepresidente Anci si è infine soffermato sulla richiesta avanzata da tempo dall’Anci sull’utilizzo delle risorse del fondo di sostegno ai piccoli Comuni per assunzioni di personale a tempo determinato in ambito PNRR. “Le numerose difficoltà applicative dell’erogazione del contributo previsto dal fondo ne hanno parzialmente vanificato l’obiettivo”, ha spiegato. “Per questo è indispensabile un emendamento per consentire ai piccoli Comuni che hanno ricevuto i contributi per le assunzioni straordinarie a tempo determinato finalizzate all’attuazione del PNRR e per la copertura degli oneri del segretario comunale di poterli utilizzare anche nelle annualità successive a quelle di assegnazione”, ha sottolineato.
Infine, Messina per attrarre giovani nella P.a. locale ha auspicato l’introduzione di una misura utile ad ampliare la platea dei beneficiari, consentendo il reclutamento – mediante convenzioni con le Università del territorio – di giovani iscritti anche al terzo anno accademico che siano in regola con il corso di studi.